5 luglio 2009

I mestieri ai tempi del web

Pubblicato da Unknown alle 12:32 ,
Mi è capitato ultimamente di intraprendere alcune conversazioni con diverse persone di come siano cambiate l'essenza e la natura stessa di alcuni mestieri, nel momento in cui il web da qualche anno a questa parte ha contribuito alla nascita e allo sviluppo di una società digitalizzata.
Pensiamo ad alcuni esempi di professioni, che con la crescita di Internet, hanno subito una vera e propria rivoluzione :

- il primo mestiere della lista è il giornalista; con i cambiamenti negli approcci comunicativi dipesi dal web e con la nascita di strumenti di informazione diretta (come i blog) oggi sono in molti coloro che hanno deciso di aprire un proprio spazio nella Rete in cui ognuno ha la possibilità di esprimere il proprio punto di vista e le proprie considerazioni. Il problema dei blog di natura giornalistica sta nel fatto che la professione del dare informazioni consiste in un lungo processo ( o almeno così dovrebbe essere) fatto di diverse tappe che nasce dalla valutazione del tipo di notizia fino al controllo delle fonti, passando per problematiche riguardanti l'etica del mestiere stesso. Il giornalismo on-line fatto dai non giornalisti non viene mai visto di buon occhio da coloro che nel fornire un servizio di informazione, vedono nello sviluppo dei blog di giornalismo, una rottura del sistema e una svalutazione del mestiere del giornalista.
C'è però da dire che la natura del mezzo Internet, che per la sua struttura comunicativa è il mezzo di informazione più democratico, ha dato la possibilità a chiunque di poter accedere ad un canale di espressione del proprio punto di vista che per molti era impensabile fino a pochi anni fa. Ciò ha fatto che si che la Rete da qualche anno a questa parte è diventata un contenitore di notizie, idee, considerazione, valutazioni che hanno contribuito a fornire digital citizens un modo di crescere e accrescere le proprie relazioni, costruendo una società digitale che ha migliorato il nostro modo di interfacciarci con ciò che abbiamo intorno.
Se quindi da un punto di vista l'enorme democraticità del web è un ostacolo allo sviluppo di un'informazione corretta e fatta da professionsiti in grado di farla da un'altra rappresenta un valore aggiunto nella crescita sociale e culturale di ognuno di noi.

- un altro ambiente professionale, in parte legato al giornalismo, che ha risentito dell'"influsso negativo" del progresso tecnolgocico è quello del fotorporter. In questo caso il problema non è legato tanto ad Internet quanto all'enorme consumismo che negli ultimi anni si è insediato con forza nell'ambiente delle tecnolgie ICT ed ha contribuito alla nascita di un mercato di largo consumo di prodotti che prima non erano accessibili se non ai professionisti (cioè a coloro che potevano investire alte quantità di soldi in mezzi tecnici). Sto parlando ad esempio della fotografia e di come oggi chiunque possa acquistare un prodotto prosumer di alte capacità tecniche a basso prezzo, e sentirsi fotoreporter a tutti gli effetti. Il fotogiornalismo ha risentito in maniera negativa di questo meccanismo, che ha creato una serie di simil-fotografi disposti a lavorare per pochi soldi, con relativo prodotto scadente, ma che fanno la fortuna di tanti editori che preferiscono acquistare materiale di seconda scelta rispetto che pagare il giusto compenso a professionisti del settore. I fotografi oggi sono costretti a svendere il loro mestiere per potere sottosostare a questa logica di marketing che privilegia produzioni poco costose ma scadenti rispetto a materiali di qualità ad un prezzo più alto.

A breve continuero la digressione nell'ambito delle professioni che hanno risentito della logica del web, cercando di esporre come anche altri ambienti (non solo quelli legati al mondo dell'informazione) abbiano subito dei cambiamenti rilevanti a causa (o grazie a, dipende dai pv) dell'avanzare della società digitale...

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